La riabilitazione logopedica della disortografia è proprio basata sull'apprendimento di strategie per ridurre gli errori in scrittura. Ma questo disturbo, come gli altri D.S.A., ha come caratteristica principale proprio la mancanza di automatizzazione; questo vuol dire che le difficoltà si riducono con il trattamento specifico, con importanti conquiste anche sul piano della motivazione e dell'autostima, ma non si annullano. Per comprendere ed affrontare al meglio tali disturbi dobbiamo averlo sempre ben chiaro.
Lo so..è più facile a dirsi che a farsi..perchè spesso mi accorgo che genitori ed insegnanti, pur sapendo di essere di fronte ad un alunno con D.S.A., continuano a far presenti certi errori con insistenza..ecco perchè oggi voglio proporvi questo articolo di Manuela Salvi, per riflettere un pò insieme sull'errore! E' davvero così importante?
“All’inizio si ipotizzò che la mia maestra fosse un po’ svampita.
Metteva sempre Bravissima ai miei temi, eppure quando mia madre andava a leggerli, trovava un sacco di errori.
La prima volta pensò che la maestra fosse distratta.
La seconda pensò che magari non vedeva bene, visti gli occhiali che portava.
La terza le telefonò per capire come mai non sottolineasse gli evidenti errori di grammatica che facevo nei miei temi. E lei le rispose:
Metteva sempre Bravissima ai miei temi, eppure quando mia madre andava a leggerli, trovava un sacco di errori.
La prima volta pensò che la maestra fosse distratta.
La seconda pensò che magari non vedeva bene, visti gli occhiali che portava.
La terza le telefonò per capire come mai non sottolineasse gli evidenti errori di grammatica che facevo nei miei temi. E lei le rispose:
“Signora, non lo faccia. Sua figlia quando scrive ha una grande fantasia, scrive di getto e con entusiasmo, se le facessimo notare gli errori potrebbe bloccarsi. Così invece si correggerà da sola man mano che studieremo la grammatica, senza perdere il piacere della scrittura”.
Quella maestra è diventata nel tempo una di famiglia, presente in ogni occasione speciale come una nonna saggia a cui dobbiamo tanto.
I suoi Bravissima mi hanno sproporzionatamente aiutata a non perdere il piacere della scrittura. Al punto che la scrittura è diventata la mia vita.
I suoi Bravissima mi hanno sproporzionatamente aiutata a non perdere il piacere della scrittura. Al punto che la scrittura è diventata la mia vita.
E io spero che questa storia possa servire a tanti adulti che hanno paura degli errori dei bambini."
Ora, se questa riflessione non bastasse, pensate che l'autrice è diventata una scrittrice!
Allora che fare? Correggere o non correggere?
Se l'intento è quello di lavorare in modo specifico su una regola per stimolarne l'apprendimento, correggiamo insieme gli errori, elogiandone sempre i progressi; se invece l'obiettivo è più grande, come la stesura di un tema, privilegiamo i contenuti e non la forma! Sarebbe come non ascoltare i pensieri che il bambino si sforza di mettere per scritto e restare banalmente ancorati alla superficie.
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